Quando manca l'acqua scoppiano le guerre: le Nazioni Unite si interrogano sul problema

Il 26 ottobre scorso si è tenuto l'ultimo meeting in formula Arria sul tema "Acqua, Pace e Sicurezza"

8 novembre 2018

L’importanza massima che l’acqua ha per la vita dell’uomo può non renderla possibile elemento di conflitto e disguidi sociali. Non a caso la questione idrica è spesso stata oggetto di discussione da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Lo scorso 26 ottobre si è parlato proprio del rapporto tra rischi idrici e conflitti tra e all’interno dei Paesi, in occasione dell’ultimo meeting in formula Arria. La formula Arria prevede delle consultazioni informali dell’ONU tra Paesi e associazioni che rappresentano la società civile, e si chiama così perché è stata 'inventata' dal politico e diplomatico venezuelano Diego Arria.

Il meeting è stato organizzato dal Regno dei Paesi Bassi, in collaborazione con lo Stato Plurinazionale della Bolivia, la Costa d’Avorio, il Belgio, la Repubblica Dominicana, la Germania, l'Indonesia e l'Italia, e ha dato vita ad un dibattito in cui i membri del Consiglio di Sicurezza e i Paesi membri delle Nazioni Unite si sono incontrati su “Acqua, Pace e Sicurezza”, come da titolo del meeting stesso.

Le crisi idriche, infatti, possono scuotere le società, distruggere i mezzi di sostentamento e minacciare la pace anche per molti anni. Un alto livello di stress idrico può influenzare negativamente sia lo sviluppo economico che la sicurezza alimentare, mettendo in pericolo gli ecosistemi legati all’acqua e aumentando la concorrenza, dunque i potenziali conflitti e le migrazioni.

Più di 2 miliardi di persone vivono in Paesi che soffrono di elevati livelli di carenza idrica, e questi sembrano anche destinati a peggiorare. Inoltre, gli effetti del cambiamento climatico sull’acqua sono devastanti, andando a provocare disastri sempre più frequenti come siccità e inondazioni. Ancora, la rapida crescita della popolazione globale e lo sfruttamento di allevamenti intensivi che richiedono ingenti quantità di acqua, stanno ulteriormente alimentando il bisogno di risorse già limitate. E a pagare il prezzo più caro saranno le nazioni meno responsabili per questo impatto umano negativo sull’ambiente, ossia i Paesi in via di sviluppo.

Una recente pubblicazione del World Resources Institute inerente ad acqua, sicurezza e conflitti mostra che queste crescenti pressioni sulle risorse idriche già stanno contribuendo a conflitti e migrazioni in molte parti del mondo.

L’acqua, di per sé, raramente è l’unico fattore di conflitto, ma è sicuramente un elemento determinante che, insieme ad altre problematiche, contribuisce in modo significativo a contrasti socio-politici. Per questo è necessario un costante monitoraggio globale sulla situazione idrica sia da un punto di vista della quantità dell'acqua che della sua qualità.

L’ultimo meeting in formula Arria mirava proprio a comprendere le modalità con cui le Nazioni Unite possono contenere i rischi legati allo stress idrico.

Durante l’incontro, i partecipanti al meeting hanno definito gli obiettivi da raggiungere e le modalità con cui farlo. In particolare, i punti sostanziali che ci si è prefissati sono stati i seguenti:

  • Identificare i modi in cui il Consiglio di Sicurezza dell’ONU può essere tempestivamente informato sulle potenziali minacce a livello internazionale in merito a pace e sicurezza, e le garanzie preventive che può dare;
  • Definire la capacità di coordinamento che le Nazioni Unite hanno per capire meglio come possono rispondere ai rischi legati alla sicurezza da stress idrico;
  • Assicurare che le Nazioni Unite e la comunità internazionale prendano in seria considerazione anche l’aspetto idrico quando affrontano le cause più profonde di potenziali conflitti.

Tra i relatori, Danilo Türk, presidente del Global High-Level Panel on Water and Peace, Miroslav Jenča, Segretario Generale aggiunto per gli Affari Politici delle Nazioni Unite, e Manish Bapna, Vicepresidente Esecutivo e Amministratore delegato del World Resources Institute per l’Iniziativa Water, Peace and Security. La moderatrice è stata l’ambasciatrice Lise Gregoire-van Haaren, rappresentante permanente aggiunta del Regno dei Paesi Bassi.

di Giorgia Martino