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Obiettivo 3 - Salute e benessere



In Italia Nel Mondo Proposte Target Approfondimenti

Il contesto italiano

Per quanto riguarda l'Obiettivo Salute e benessere, il Rapporto ASviS 2021 illustra come la pandemia da Covid-19 abbia condizionato in maniera pesante il settore della sanità e della salute su diversi fronti, dall’emergenza-urgenza ai temi della cronicità e della prevenzione.

La risposta politica globale è stata ed è lenta, mentre è fondamentale che le istituzioni nazionali e internazionali uniscano i loro sforzi in una governance globale e intersettoriale, al fine di migliorare il coordinamento nei diversi Paesi ed evitare ulteriori disagi, malattie e disastri.

La crisi scatenata dalla pandemia ha fatto emergere la consapevolezza della necessità di introdurre in Italia elementi di innovazione culturale e gestionale per tutti i contesti operativi del settore sanitario. Rispetto ai Target del Goal 3, è evidente che una maggiore attenzione avrebbe potuto farci trovare meno impreparati. Ad esempio, risulta essere stato fortemente sottovalutato nel tempo il Target 3.b, che richiama la necessità di un maggiore impegno nella ricerca, compreso lo sviluppo di vaccini e farmaci per le malattie trasmissibili, probabilmente a causa della falsa convinzione della scomparsa di tali patologie nei Paesi sviluppati. E anche ora, a fronte del fatto che si è riusciti grazie alla ricerca a realizzare vaccini validi in tempi relativamente rapidi, appare evidente la mancanza di una preparazione adeguata rispetto alla distribuzione e agli approvvigionamenti di dispositivi di protezione individuale, come previsto dai Piani pandemici esistenti, ma non aggiornati.

La pandemia ha inoltre esasperato il problema delle disuguaglianze sanitarie. L’emergenza Covid-19 ha prodotto una pesante pressione sulle strutture sanitarie, sui carichi di lavoro del personale, sulla tutela delle categorie di utenza più fragili, sulla continuità assistenziale per i pazienti cronici e disabili, sui programmi di screening, nonché in termini di benessere psicologico e di prevenzione del disagio psico-sociale. Nel 2020 si stima, ad esempio, che per via della crisi pandemica la probabilità di morire per le malattie non trasmissibili sia aumentata significativamente a causa dell’incremento del numero di persone che hanno rinunciato o posposto le cure.

Il rapporto evidenzia come la pandemia abbia rallentato l’andamento complessivamente positivo e i miglioramenti della maggior parte degli indicatori elementari per l'obiettivo 3. La speranza di vita è diminuita di 0,9 anni, attestandosi a 82,3 anni. Sono peggiorati anche gli indicatori relativi al consumo di alcool e fumo: le persone che presentano un comportamento a rischio nel consumo di alcool aumentano di un punto percentuale, passando dal 15,8% al 16,8%, mentre quelle che dichiarano di fumare salgono al 18,9% della popolazione. Invece, in contrasto con il trend negativo degli anni tra il 2010 e il 2019, si registra un netto miglioramento della copertura vaccinale antinfluenzale degli over 65 anni che è incrementato di 11,9 punti percentuali, attestandosi al 66,5%.

Nel 2020 si assiste anche a una forte riduzione dei morti e feriti in incidenti stradali dovuta alla limitata possibilità di spostarsi nei periodi di lockdown. Questo indicatore è stato escluso dall'analisi di quest'anno poiché la variazione del 2020, che si reputa non verrà confermata nel 2021, incideva significativamente sull'andamento del valore composito.

Contesto internazionale

Per raggiungere lo sviluppo sostenibile è fondamentale garantire una vita sana e promuovere il benesseredi tutti a tutte le età. Sono necessari molti sforzi per sradicare completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare numerose e diverse questioni relative alla salute, siano esse recenti o persistenti nel tempo.

Fatti e cifre

  • Ogni giorno muoiono 17.000 bambini in meno rispetto al 1990; tuttavia, ogni anno continuano a morire più di sei milioni di bambini prima del compimento del quinto anno d’età.
  • Nonostante decisi progressi a livello globale, una porzione crescente delle morti infantili avviene in Africa subsahariana e nell’Asia meridionale. Quattro su cinque morti infantili avvengono in queste regioni.
  • I figli di madri istruite - anche di coloro che hanno completato soltanto la scuola primaria - hanno più probabilità di sopravvivere rispetto ai figli di madri senza alcuna istruzione. 
  • La mortalità materna si è ridotta di quasi il 50% dal 1990.
  • Solo la metà delle donne che vivono nelle zone in via di sviluppo riceve la quantità raccomandata di assistenza medica di cui ha bisogno.
  • Sempre meno adolescenti hanno figli nella maggior parte delle regioni in via sviluppo, ma i progressi hanno conosciuto un rallentamento.
  • L’HIV è la causa principale di morte tra le donne in età riproduttiva in tutto il mondo.
  • Nel 2013 si sono registrate 250.000 nuove infezioni da HIV tra gli adolescenti, due terzi delle quali hanno colpito le ragazze.
  • L’AIDS è oggi la principale causa di morte tra gli adolescenti (dai 10 ai 19 anni) in Africa e la seconda causa più comune di morte tra gli adolescenti a livello mondiale.
  • In molti luoghi, non viene rispettato il diritto delle adolescenti all’intimità e all’autonomia del proprio corpo; molte dichiarano che la loro prima esperienza sessuale è stata forzata.

Le proposte dell’ASviS su "Salute e benessere"

  • Inserire una rendicontazione sulle competenze e sulla progettazione di tutti i ministeri per l’obiettivo “Salute in tutte le politiche”, la Dichiarazione d’intesa firmata nel 2007 dai ministeri della Salute dei 27 Paesi Ue secondo cui condizione necessaria per l’approvazione di qualsiasi tipo di intervento o politica è l’analisi dell’impatto sulla salute e sul benessere delle scelte operate in ambito economico, ambientale e sociale.
  • Garantire, in concerto con l’Ue e i principali Paesi produttori, l’accesso a tutta la popolazione mondiale a vaccini ed eventuali cure, a prezzi accessibili, per prevenire l’infezione da Covid-19.
  • Al fine di contrastare le epidemie, potenziare strutturalmente i Dipartimenti di prevenzione e promuovere la redazione di Piani pandemici regionali e locali, introducendo nel sistema dei servizi elementi di flessibilità in termini di strutture, di personale di riserva e di dispositivi di protezione individuale.
  • Riorganizzare il complesso sistema dell’assistenza a lungo termine per le persone disabili e non autosufficienti e qualificare e rafforzare i Dipartimenti di salute mentale, per colmare le carenze strutturali presenti in molte aree del Paese.
  • Adeguare quantitativamente e qualitativamente i consultori familiari in tutto il territorio nazionale, rafforzando la medicina scolastica per l’educazione sanitaria delle giovani generazioni e la promozione di stili di vita salutari.
  • Ridurre le cause degli incidenti stradali, promuovendo campagne di sensibilizzazione e intensificando l’applicazione della legislazione e dei controlli.
  • Favorire la condivisione di dati, lo sviluppo della tecnologia e delle competenze nel settore sanitario e la collaborazione nazionale e internazionale per ricerca e innovazione, promuovendo politiche per il rafforzamento dei sistemi sanitari nei Paesi economicamente meno sviluppati.

I target

3.1 Entro il 2030, ridurre il tasso di mortalità materna globale a meno di 70 per 100.000 nati vivi

3.2 Entro il 2030, mettere fine alle morti evitabili di neonati e bambini sotto i 5 anni di età, con l'obiettivo per tutti i paesi di ridurre la mortalità neonatale a non più di 12 su 1.000 nati vivi e, per i bambini al di sotto dei 5 anni, ridurre la mortalità a non più di 25 su 1.000 nati vivi

3.3 Entro il 2030, porre fine alle epidemie di AIDS, tubercolosi, malaria e malattie tropicali trascurate e combattere l'epatite, le malattie legate all’uso dell’acqua e altre malattie trasmissibili

3.4 Entro il 2030, ridurre di un terzo la mortalità prematura da malattie non trasmissibili attraverso la prevenzione e la cura e promuovere la salute mentale e il benessere

3.5 Rafforzare la prevenzione e il trattamento di abuso di sostanze, tra cui abuso di stupefacenti e l'uso nocivo di alcool

3.6 Entro il 2020, dimezzare il numero di decessi a livello mondiale e le lesioni da incidenti stradali

3.7 Entro il 2030, garantire l'accesso universale ai servizi di assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva, compresi quelli per la pianificazione familiare, l'informazione e l'educazione, e l'integrazione della salute riproduttiva nelle strategie e nei programmi nazionali

3.8 Conseguire una copertura sanitaria universale, compresa la protezione dai rischi finanziari, l'accesso a servizi essenziali di assistenza sanitaria di qualità e l'accesso a farmaci essenziali sicuri, efficaci, di qualità e a prezzi accessibili e vaccini per tutti

3.9 Entro il 2030, ridurre sostanzialmente il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da inquinamento e contaminazione di aria, acqua e suolo.

3.a Rafforzare l'attuazione della “Convenzione quadro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”[1] sul controllo del tabacco in tutti i paesi, a seconda dei casi

3.b Sostenere la ricerca e lo sviluppo di vaccini e farmaci per le malattie trasmissibili e non trasmissibili che colpiscono soprattutto i paesi in via di sviluppo, fornire l'accesso ai farmaci essenziali e ai vaccini a prezzi accessibili, in conformità con la Dichiarazione di Doha sull'Accordo TRIPS[2] e la salute pubblica , che afferma il diritto dei paesi in via di sviluppo ad utilizzare appieno le disposizioni dell'accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale in materia di flessibilità per proteggere la salute pubblica e, in particolare, di fornire l'accesso ai farmaci per tutti

3.c Aumentare sostanzialmente il finanziamento della sanità e il reclutamento, lo sviluppo, la formazione e il mantenimento del personale sanitario nei paesi in via di sviluppo, soprattutto nei paesi meno sviluppati e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo

3.d Rafforzare la capacità di tutti i paesi, in particolare i paesi in via di sviluppo, per la prevenzione, la riduzione e la gestione dei rischi per la salute nazionale e globale


 
Obiettivo 2030 - N° 3 Salute e benessere

Carlo Verdone per la Salute e il Benessere (Goal 3)

SDG3: Assicurare la salute e il benessere. Interviste a Colicelli, Fiorletta e Parmigiani