9 bambini su 10 respirano veleni: l'allarme dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

In occasione della Prima Conferenza sull'Inquinamento Atmosferico e la Salute, l'OMS ha evidenziato i gravi rischi che corrono i più piccoli

12 novembre 2018

L’aria inquinata avvelena tutti, ma in particolare sono i bambini a risentirne maggiormente: l’allarme lanciato dall’Organizzazione Mondiale di Sanità, infatti, parla di cifre altissime, come il 93% dei bambini under 15 di tutto il mondo che respira aria insalubre. Le percentuali equivalgono a 9 bambini su 10, quasi 2 miliardi a livello globale.

Questi punti percentuali salgono se si parla dell’Italia, dove i bambini esposti agli effetti nocivi dell’aria contaminata arrivano al 98%: il nostro, infatti, è uno dei Paesi in cui la qualità dell’aria è tra le peggiori, a causa delle polveri ultrasottili che sono presenti.

Dalle stime, si evince che nel 2016 siano morti addirittura più di 600 mila bambini a causa di infezioni acute alle basse vie respiratorie, e tutto questo sarebbe avvenuto proprio per l’inquinamento.

L’OMS ha rivelato queste informazioni alla vigilia della prima Conferenza Mondiale sull’Inquinamento Atmosferico e la Salute, realizzata dall’Organizzazione stessa e che si è tenuta a Ginevra dal 30 ottobre al I novembre scorso.

Per il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, la vulnerabilità maggiore dei bambini rispetto all’inquinamento è dovuta a vari fattori: innanzitutto la loro statura meno elevata li fa respirare ad una maggiore prossimità del terreno, dove la concentrazione di sostanze inquinanti è maggiore. Inoltre, il cervello e l’organismo dei bambini è ancora in fase di sviluppo, per cui possono essere più pericolosamente influenzati dalle sostanze letali presenti eventualmente nell’aria, soprattutto considerando che i bambini respirano più rapidamente degli adulti, andando ad assorbire più inquinanti.

Tuttavia i danni dell’inquinamento atmosferico sulla salute non sono sempre così intuitivi come sembra: non è detto, infatti, che le conseguenze negative sui bambini siano solo legate alle vie respiratorie. In uno studio condotto dai ricercatori della Monash University e pubblicato sulla rivista “Environment International”, è risultato che l’esposizione all’aria insalubre durante i primi anni di vita può aumentare a lungo termine l’incidenza dell’autismo sulla popolazione colpita.

Lo studio è stato condotto a Shangai per 9 anni, e ha analizzato 124 bambini colpiti da autismo e 1240 bambini sani come gruppi di controllo, tutti in una fascia d’età fra 0 e 3 anni. È emerso che l’esposizione alle particelle sottili PM2.5 emesse dagli scarichi delle automobili e dalle industrie aumentano il rischio di sviluppare l’autismo del 78%.

Questo è solo l’ennesimo studio che dimostra quanto l’inquinamento atmosferico prenatale possa essere collegato all’autismo nei bambini.

di Giorgia Martino