Rapporto OMS sulla salute in Europa: si vive più a lungo ma si abusa di fumo e alcol

Forte calo di decessi prematuri per ciò che riguarda le principali malattie non infettive

È appena stata pubblicata la relazione europea 2018 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: i suoi risultati saranno discussi alla 68ma sessione del Comitato Regionale per l’Europa dell’OMS a Roma, dal 17 al 20 settembre.

I numeri che saltano agli occhi mostrano dei cittadini europei complessivamente in ottima salute, longevi ma purtroppo ancora troppo vittime di abuso di alcol, cibo e fumo.

Tra i risultati positivi del Rapporto, si elencano:

  • Un aumento dell’aspettativa di vita: le persone vivono in media un anno in più rispetto a 5 anni fa.
  • Riduzione della mortalità. Il numero dei decessi è calato del 25% in 15 anni
  • Riduzione della mortalità prematura, soprattutto per ciò che riguarda le quattro principali malattie non trasmissibili (malattie cardiovascolari, cancro, diabete mellito e malattie respiratorie croniche): infatti, se per queste patologie l’Europa aveva come obiettivo un calo annuo dell’1,5%, lo sta superando raggiungendo il 2%.

Tra i risultati negativi, si menzionano:

  • Percentuali di tabacco ancora troppo alte: una persona su tre in Europa fuma.
  • Percentuali di consumo di alcol fra le più alte nel mondo fra gli adulti (seppur in calo): si va da 1 a 15 litri pro capite ogni anno.
  • Oltre la metà della popolazione europea è in sovrappeso.
  • Sebbene i tassi di vaccinazione infantile stiano migliorando, vi sono state recenti epidemie di morbillo e rosolia che stanno mettendo in difficoltà l’Europa.
  • Nonostante i decessi per lesioni o avvelenamenti siano diminuiti del 12% in 5 anni, gli uomini sembrano essere vittime tre volte più delle donne.

Commenta Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell'Oms Europa: “L'ultimo rapporto sulla salute in Europa mostra che la maggior parte dei paesi europei ha compiuto passi significativi verso il raggiungimento degli obiettivi chiave fissati da Health 2020, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile legati alla salute dell'agenda 2030. Il progresso è tuttavia disomogeneo, sia all'interno che tra paesi, tra i sessi e tra le generazioni. I fattori di rischio legati allo stile di vita sono motivo di preoccupazione, poiché possono rallentare o persino invertire i grandi guadagni dell'aspettativa di vita se lasciati senza controllo".

Continua Claudia Stein, direttrice della Divisione di informazione, prove, ricerca e Innovazione, Ufficio regionale dell'Oms per l'Europa: “Noi dell'Oms stiamo lavorando con i paesi europei, utilizzando metodi all'avanguardia per la raccolta di prove qualitative per integrare i numeri. Ciò ci consente di riunire informazioni sanitarie, ricerca sanitaria e traduzione delle conoscenze per comprendere meglio le esperienze e le esigenze degli europei e rafforzare le politiche per la salute pubblica”.

Il Rapporto Europeo OMS 2018 si può consultare a questo link.