I pendolari aumentano al Nord e diminuiscono al Sud: il Rapporto "Pendolaria 2018" di Legambiente

Il numero dei passeggeri di treni e metropolitane aumenta laddove il servizio è migliore e l'offerta di treni è maggiore

4 febbraio 2019

L’Italia, da Nord a Sud, è unita dai treni, eppure dai treni è ‘separata’: infatti, secondo l’ultima edizione del rapporto annuale “Pendolaria” di Legambiente, se al Nord i pendolari sono aumentati, al Sud sono diminuiti o sono rimasti invariati.

In modo specifico, il documento parla di 9 regioni prevalentemente settentrionali e di due Province autonome in cui c’è stata una crescita di passeggeri, e di 10 regioni prevalentemente meridionali in cui il corso si è invertito.

Dal punto di vista nazionale, il numero dei passeggeri è aumentato, arrivando a 5,59 milioni e quindi toccando un nuovo record rispetto al 2012: si è infatti avuto un aumento del 7,9% in 4 anni.  I pendolari che utilizzano il servizio ferroviario regionale sono 2,874 milioni, mentre i passeggeri delle metropolitane sono 2,716 mila.

Come già accennato, è al nord che aumenta il numero di persone che utilizza maggiormente il trasporto pubblico per spostarsi: in Lombardia si parla di 750 mila pendolari che prendono il treno, così come i numeri sono cresciuti in Emilia-Romagna e in Puglia. Milano vanta il numero più alto di passeggeri della metro, ma ci sono stati buoni risultati anche per i tram a Firenze e a Bergamo.

Sono invece calati del 4,4% i passeggeri in Piemonte, a causa della soppressione di alcune linee, e sono diminuiti tantissimo i viaggiatori di Sicilia (da circa 50 mila del 2009 a meno di 38 mila attuali) e Campania (da più di 413 mila a 308,5 mila).

La riduzione dell’età media dei treni è avvenuta soprattutto al nord e al centro, mentre al sud l’età media dei convogli è di oltre 19 anni. A livello nazionale, inoltre, si registra una diminuzione dei chilometri delle linee disponibili.

Tuttavia, se tra Firenze e Bologna l’offerta dei treni non ha paragoni al mondo, con 162 treni che percorrono i due sensi di marcia ogni giorno, sulla Roma-Lido di Ostia e la Circumvesuviana ci sono quasi 60 mila persone che non prendono più il treno a causa di un servizio degradato.

Legambiente denuncia a tal proposito una diminuzione del 20,4% delle risorse che lo Stato ha stanziato alle linee ferroviarie tra il 2009 e il 2018. Per i trasporti su gomma e su ferro si è passati da una disponibilità di risorse di circa 6,2 miliardi di euro a 4,8 miliardi nel 2019. Inoltre, dopo la riduzione dello scorso anno, si potrebbe arrivare ad un ulteriore taglio di 300 milioni.

Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente, commenta: “Sono tanti i segnali positivi dalle città e dalle Regioni, che mostrano una disponibilità delle persone a usare treni e trasporto pubblico locale, confermata da tutte le indagini. Quest’anno raccontiamo con tante storie proprio come ovunque siano arrivati nuovi treni, sia stato migliorato il servizio e il numero dei passeggeri sia cresciuto in modo esponenziale. Ma sono troppe le Regioni in cui, al contrario, è stato ridotto il numero dei treni, sono diminuiti anche i pendolari che ne usufruiscono e sono stati costretti a usare i mezzi privati. I risultati prodotti dagli investimenti dimostrano che si può davvero migliorare la vita delle persone, riducendo l’inquinamento e le emissioni di gas serra generate dai trasporti, ma occorre avere una chiara idea dei problemi da affrontare, per allargare il cambiamento a ogni parte d’Italia. Se si vuole davvero migliorare la situazione per i pendolari, gli ambiti di intervento sono quattro: aumentare le risorse, coordinare e controllare quanto avviene sulla rete, cambiare le priorità infrastrutturali e fermare il taglio delle cosiddette linee secondarie. Ad oggi non si è capito quale idea abbia il governo per il rilancio dell’offerta per i pendolari e per il trasporto pubblico locale. Si fa un gran parlare di Tav, ma il rischio è che come nelle precedenti legislature vadano avanti solo le autostrade, mentre le opere che servono ai pendolari rimangono ferme, rinviate e incompiute”.

Il Rapporto “Pendolaria” dal 2008 analizza ogni anno la situazione del trasporto ferroviario in Italia, sia analizzando il numero di passeggeri e linee che quello di politiche e investimenti dedicati al servizio in questione.

di Giorgia Martino