Realizzata la prima mappa di ecosistemi naturali dell'Europa centrale: in Italia analizzato il tratto piemontese del Po

Nell'ambito del progetto MaGICLandscapes, ENEA individua l'importanza del fiume Po per la biodiversità del luogo

ENEA e i 9 partner del progetto europeo MaGICLandscapes hanno realizzato la prima mappa delle infrastrutture verdi nell’Europa Centrale, analizzando un’area di 100 milioni di ettari tra Italia, Austria, Germania, Polonia e Repubblica Ceca.

Dai risultati emerge come dei primi 60 milioni di ettari, il 70% sia costituito da boschi, praterie, laghi e fiumi mentre il restante 30% da aree semi-naturali come il verde urbano e alcune tipologie di territori agricoli.

Negli altri 40 milioni di ettari, invece, mancano totalmente ecosistemi naturali necessari per la sicurezza del territorio e per la qualità dell’ambiente, e questo è legato all’urbanizzazione e allo sfruttamento intensivo a fini produttivi.

In Italia, ENEA ha analizzato il Parco fluviale del Po, e ha individuato 14 mila ettari di territorio che forniscono all’ambiente dei naturali benefici ecosistemici, come la depurazione di aria e acqua, la fornitura di cibo e legna, la riduzione dell’erosione e del rischio alluvioni, la regolazione del microclima e la conservazione della biodiversità.

A tal proposito racconta Simone Ciadamiraro, ricercatore ENEA: “Abbiamo realizzato una mappatura molto dettagliata classificando come infrastrutture verdi le risaie e i querceti ma non i pioppeti, seppur molto diffusi nella Pianura Padana. Il motivo sta nel fatto che le risaie, pur essendo coltivazioni intensive alla pari dei pioppeti, hanno cicli che ‘simulano’ ambienti palustri o sponde lacustri, dando la possibilità a numerosi animali come invertebrati e anfibi di viverci oppure di trovare cibo, come nel caso di aironi e trampolieri. Il pioppeto, invece, non è un’area boscata ma una coltivazione intensiva che richiede il mantenimento di suolo nudo senza sottobosco e un periodico taglio raso”.

Inoltre, è stato sottolineato il ruolo importante del fiume Po, soprattutto nel tratto tra Torino e la confluenza con il fiume Ticino, identificandolo come un corridoio ecologico di 120 chilometri tra le Alpi e l’Appennino. Spiega la ricercatrice ENEA Maria Rita Minciardi: “Nei 90 chilometri che abbiamo preso in esame, esiste una variegata ricchezza di flora e fauna legata al fiume e una buona dinamicità naturale testimoniata dalla presenza di meandri, canali intrecciati, ghiaieti e rami morti. Queste caratteristiche garantiscono la sicurezza dei territori circostanti e a valle perché permettono la dispersione della massa d’acqua durante le piene eccezionali. Tuttavia, in altri tratti del Po lo sfruttamento del territorio a fini agricoli, industriali e residenziali ha compromesso questa dinamicità idro-morfologica da grande fiume di pianura. Il compito di MaGICLandscapes sarà quello di individuare gli strumenti scientifici e legislativi più adatti per proteggere e aumentare le infrastrutture verdi del territorio, essenziali alla mitigazione del cambiamento climatico e alla conservazione degli habitat di flora e fauna selvatica”.

Il progetto MaGICLandscapes (Management of Green Infrastructure in Central European Landscapes) è partito il I luglio 2017 e si concluderà il 30 giugno 2020, sostenuto dal Programma europeo di finanziamento Interreg Central Europe. L’obiettivo di MaGICLandscapes è quello di riunire soggetti pubblici con varie competenze per tutelare la biodiversità e la funzionalità ecologica dell’Europa Centrale, tramite l’individuazione di corridoi ‘verdi’ o ‘blu’ tra le varie aree protette.

I partner di MaGICLandscapes sono l’Università di Vienna, il Parco Nazionale Thayatal in Austria, l’Istituto di Ecologia Urbana e Sviluppo Regionale di Leibniz, la Fondazione Sassonia per la Natura e l’Ambiente in Germania, l’Agenzia Nazionale Italiana per le Nuove Tecnologie, Energia e Sostenibilità Economica (Italia), la Città Metropolitana di Torino, il Parco Nazionale Karkonosze in Polonia, l’Istituto per la Ricerca del Paesaggio e giardinaggio ornamentale Silva Tarouca (Repubblica Ceca) e il Parco Nazionale delle Montagne di Krkonoše.