L'Italia dona poco ai Paesi in via di sviluppo: il rapporto Oxfam

In Italia, secondo il dossier, la Legge di Bilancio non facilita l'aiuto pubblico ai Paesi in via di Sviluppo

31 gennaio 2019

L’Italia dona poco ai Paesi in via di sviluppo: è questo il risultato del rapporto di Openpolis e Oxfam, dal titolo eloquente “Cooperazione Italia, ritorno al passato”. Dai dati si evince infatti un calo dell’aps, ossia dell’aiuto pubblico allo sviluppo.

Secondo il dossier, infatti, l’analisi sulle risorse che il Governo intendeva destinare all’aps e alla cooperazione internazionale (Goal 17 dell’Agenda 2030) mostra un forte gap rispetto all’azione, in tal senso, della Legge di Bilancio.

Infatti, se dal 2012 al 2017 l’Italia ha destinato all’aiuto pubblico allo sviluppo sempre maggiori risorse, in realtà questo surplus è stato virato al sostegno dei rifugiati nel Paese che li accoglie: dunque l’Italia avrebbe usato gran parte di questi mezzi per accogliere i migranti, non facendo sì che tali risorse varcassero i nostri confini. Questo si sarebbe verificato soprattutto nel 2012, con una lentissima ripresa nel 2015. Un calo dell’aps vuol dire meno soldi per cibo, acqua, salute e istruzione per combattere la povertà nei Paesi in via di sviluppo.

Sarebbe anche stato disatteso il Documento di Economia e Finanza (DEF) che a settembre scorso prevedeva che il rapporto dell’aiuto pubblico con la ricchezza nazionale (aps/rnl) “si sarebbe assestato allo 0.33% nel 2018, per poi crescere allo 0,36% nel 2020 e addirittura allo 0,40% nel 2021, mostrando la volontà di superare l’impegno intermedio dello 0,30% sottoscritto in sede Nazioni Unite e raggiunto nel 2017 con 3 anni di anticipo”. Invece, con le nuove cifre in Legge di Bilancio, Oxfam prevede che, nel 2020, il rapporto aps/Pil potrebbe addirittura calare allo 0,26%, tornando a livelli anche inferiori al 2016.

Sempre nel rapporto si fa riferimento anche ad aspetti rilevati dall’AOI – l’associazione delle ONG italiane – che ha segnalato tagli ai fondi destinati alle agenzie delle Nazioni Unite, come Unicef e Unchr, di 35 milioni di euro, nonché l’accantonamento di 40 milioni di fondi per la cooperazione internazionale nella Legge di Bilancio.

Dunque, come afferma il rapporto Oxfam, l’Italia è tra gli Stati che donano meno ai Paesi che si trovano agli ultimi posti nei livelli di sviluppo (Ldc): si trova infatti solo al 20° posto tra i 29 donatori Ocse, e si parla dello 0,06% di aiuto pubblico italiano, “percentuale lontanissima dallo 0,15% raccomandato dall’Onu ai Paesi donatori".

Giorgia Martino